La banana diventa uno “snack”: la “direzione è ostinata e contraria”
27/08/2014

3. Imballare le banane una per una (in foto) come ha fatto una nota azienda del settore alimentare, è una pratica legittima che rientra a tutti gli effetti in una precisa strategia di marketing e commerciale. Ma al di là dell’idea utile forse solo a posizionarsi sul mercato con un frutto che si vuole trasformare in uno “snack” (almeno questo è l’obiettivo dichiarato dall’azienda promotrice), la trovata dell’impacchettamento non è per niente sostenibile (ambientalmente)!! Il caso, purtroppo, non è isolato: gli scaffali dei nostri supermercati sono strapieni di prodotti incartati, “richiusi” in contenitori di plastiche di ogni genere, o messi sottovuoto nelle più disparate, e spesso indecifrabili, tipologie di materiali. Appare quindi sempre più evidente, che per ridurre (veramente!) i rifiuti, è fondamentale intervenire nella “fase prioritaria”, cioè laddove i beni di consumo vengono prodotti e ideati (anche nel loro “impacchettamento”). In questo senso, è utile anche la seconda edizione del “Premio nazionale sulla prevenzione dei rifiuti” di Legambiente e Federambiente. Ma non basta. Il premio, infatti, è rivolto a “enti pubblici e privati, aziende, imprese, istituti scolastici, cooperative e associazioni”, i quali non sono tutti soggetti che producono beni ma che invece li utilizzano. L’iniziativa di Legambiente e Federambiente è di sicuro un bel progetto e può quindi in qualche misura far scaturire qualche effetto positivo nell’ambito delle buone pratiche, ma non può certo contribuire a un mutamento del sistema produttivo (compresa la fase di estrazione delle materie prime), ciò che è veramente necessario per ridurre i rifiuti..
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