Rinnovabili e petrolio: le prime salgono, il secondo scende
21/01/2015

Mentre il prezzo del petrolio ha subito un crollo simile solo a quello del 1985, la crescita dell’energia prodotta da fonti rinnovabili è di segno opposto: secondo il Bloomberg New Energy Finance l'anno scorso è stato l’anno dell'energia pulita, con un aumento esponenziale degli investimenti globali in fonti energetiche rinnovabili pari al +16%, per un ammontare complessivo di 310 miliardi di dollari. Gli specialisti di Bloomberg New Energy Finance (BNEF) hanno pubblicato di recente l’ultimo rapporto in cui spiegano che a spingere questa crescita sono stati soprattutto investimenti in fotovoltaico ed eolico offshore. Per Michael Liebreich, presidente del comitato di consultazione di Bloomberg, «il settore dell’energia solare ha contribuito in massima parte, grazie agli enormi miglioramenti nella competitività degli ultimi cinque anni». Secondo Liebreich il crollo del prezzo del petrolio registrato nel secondo semestre del 2014, non è un ostacolo all’energia pulita: «L’impatto di un greggio più economico si farà sentire molto di più nel settore del trasporto su strada che nella produzione di energia elettrica». L’interessante analisi, è allineata con i dati che vengono dalla Germania, dove le rinnovabili hanno conquistato la fetta più grande della torta del mix elettrico tedesco. Il carbone resta centrale ma il suo contributo è in calo. Anche per questo, finalmente, i frutti della Energiewende, la svolta tedesca verso le fonti pulite, si iniziano a raccogliere: nel 2014 le emissioni di gas serra dopo 3 anni di aumento, calano di circa il 5%, riportando il Paese ai livelli del 2009. Nell’ambito delle rinnovabili rientrano anche molti impianti di Sienambiente, grazie ai quali, nel 2014, sono stati prodotti 57 mila Megawatt di energia (pari al fabbisogno di 57 mila cittadini) e evitate 17 mila tonnellate di C02.
Preferenze cookie
0