Progetto LIFE Re Mida, Sienambiente illustra le sue attività
01/06/2016

Ha due obiettivi ambiziosi, ma comunque raggiungibili, il progetto RE Mida: ridurre le emissioni di metano attraverso un innovativo sistema di biofiltrazione naturale in grado di trattenere i gas responsabili dell’effetto serra; proporre una modifica all’attuale legislazione per rendere più sostenibile la gestione delle discariche.

La fase operativa della ricerca, che vede come partner il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Firenze DIEF (capofila), la Regione Toscana, Csai e Sienambiente, è arrivata al secondo importante step di avanzamento: dopo il kick -off di gennaio, si è tenuto l'incontro che ha visto la presenza di un “monitor” nominato direttamente dalla Commissione che a cadenza regolare seguirà l'evolversi del lavoro nei prossimi tre anni.

Nel corso meeting, i soggetti coinvolti, ciascuno per la sua parte, hanno spiegato le varie attività previste nel progetto per raggiungere l'obiettivo prefissato. Nell’occasione, è stata verificata la rispondenza degli obiettivi della ricerca rispetto alla programmazione delle attività e approvato il conoprogramma dei vari di step di avanzamento.  In particolare, l'Università e le due società si sono approfonditamente confrontati sugli aspetti tecnici della sperimentazione del nuovo processo tecnologico da sviluppare il quale nasce sulla scorta di numerose ricerche tecnico scientifiche che, a partire dal 2006, hanno studiato la biofiltrazione.

Le attività di Sienambiente

Nell’ambito dell’iniziativa, Sienambiente installerà nel sito 7 biofiltri realizzati con il compost Terra di Siena prodotto nei propri impianti. Tale biofiltro permetterà di catturare e inertizzare i principali gas responsabili dell’effetto serra e dare importanti informazioni e dati ai fini della sperimentazione. Alle Fornaci non è l’unico intervento di valenza ambientale: terminata l’attività della discarica nel 2001 ed effettuate le opere legate alla sua definitiva chiusura, nel 2012 è stato realizzato anche un parco fotovoltaico gestito da Sinergia Green Tech, una delle società di Sienambiente operanti nel campo delle rinnovabili.

Progetto e obiettivi

L’emissione di gas climalteranti è uno dei principali problemi di impatto ambientale per le discariche di rifiuti. Il biogas di discarica, che si produce naturalmente dalla degradazione della matrice organica contenuta nei rifiuti, infatti, è composto in larga parte da metano (CH4) ed anidride carbonica (CO2). La normativa (europea e nazionale) impone ai gestori delle discariche di evitare la dispersione del biogas in atmosfera attraverso impianti di aspirazione e l’invio a combustione, anche attraverso il recupero energetico in motori in cogenerazione per la produzione di elettricità e/o calore per il teleriscaldamento.

Al termine dell’attività di gestione delle discariche (o anche di alcuni moduli) e nel termine di qualche anno dall’avvenuta chiusura, la produzione di biogas diminuisce gradualmente. In generale, si rileva che il potere calorifico del biogas di discarica in post-gestione diminuisce nel tempo fino ad arrivare ad un contenuto di metano inferiore al 22-25% , concentrazioni che fanno perdere al biogas le caratteristiche di combustibile. Con la diminuzione del contenuto di metano nel gas di discarica, a cui corrisponde un aumento del contenuto di ossigeno, si determinano le condizioni per cui la combustione diviene non più praticabile ma le emissioni di metano proseguono.

Tale progetto si pone quindi l’obiettivo di realizzare un sistema che vada a intercettare anche queste ultime residuali, ma comunque dannose, emissioni. Dato che l’attuale legislazione prevede solo la combustione, il progetto RE-Mida vuole contribuire a colmare una lacuna legislativa e rendere possibili anche questa tipologia di “biofiltrazione”.
Preferenze cookie
0