Cibo, no a sprechi e cattive abitudini
27/03/2017

IN UN’ERA RICCA di paradossi, lo spreco alimentare, un’agricoltura non sostenibile e la coesistenza tra fame e obesità sono ormai serie problematiche del nostro tempo, le cui conseguenze verranno lasciate in eredità alle generazioni future. Non solo: nel Bel Paese, terra della dieta mediterranea, soprattutto i giovani sembrano ormai prendere le distanze da questo modello alimentare per prediligere cibi con un alto contenuto di grassi e una vita sempre più sedentaria. È PER QUESTO motivo che la Fondazione Mps ha ideato un progetto focalizzato sui temi legati al cibo e all’ambiente, dedicandolo agli studenti di tre gradi scolastici diversi, in modo da coinvolgere e sensibilizzare i consumatori di domani, con la speranza che riescano a fare di meglio rispetto a quanto sia stato fatto finora. Ma nel piano rientrano anche i genitori e i docenti, così da correggere le cattive abitudini. Si chiama «sCool food. Dal banco alla tavola» ed è un vero e proprio percorso educativo che nasce in seguito all’adesione della Fondazione Mps al Protocollo di Milano, promosso dalla Barilla for food and nutrition foundation. Il progetto pilota è stato avviato quest’anno e coinvolge alcune classi di due scuole: l’Istituto comprensivo 1 di Poggibonsi e l’Istituto superiore Caselli di Siena, per un totale di circa 400 persone tra studenti, docenti ed esperti. Gli strands principali sono: agricoltura, sprechi e rifiuti, consumatori consapevoli, stili di vita, educazione alimentare e sostenibilità, energia e risorse. LE ATTIVITA’ didattiche, supportate da esperti selezionati che affiancano i docenti, comprendono lezioni frontali, laboratori di orticultura, di cucina e di consumo, ed esperienze in outdoor. I ragazzi non solo apprendono gli effetti sull’ambiente di determinate loro azioni, ma si cimentano nella coltivazione di verdure e ortaggi, imparano a cucinare e mangiare in modo sano, a fare la spesa in maniera consapevole e scoprono le fasi dello smaltimento dei rifiuti e i loro vari utilizzi. ALL’INIZIO del progetto sono state rilevate le conoscenze, attraverso questionari, relative alle materie trattate e anche i dati antropometrici degli studenti. Al termine dell’anno scolastico verranno tirate le somme, con una nuova rilevazione si valuterà quello che è stato l’effettivo impatto sugli stili di vita e sulla salute degli alunni coinvolti. L’ambizione è quella di replicarsi non solo a livello locale ma anche regionale e nazionale. Sono stati coinvolti la Regione Toscana, il Comune di Siena, quello di Poggibonsi, l’Ufficio scolastico territoriale e l’Usl Toscana Sud-est. I partner progettuali sono: Barilla Center for Food and Nutrition, Compassion in World Farming, Ecodynamics Group dell’Univeristà di Siena, Fondazione per l’educazione finanziaria e al risparmio, Indaco 2, Legambiente di Siena e Lagambiente Toscana, Coop.va Mondo Mangione, Risteco, Scuola di cucina di Lella, Sei Toscana, Sienambiente, Simply Etruria, Slow food Toscana.
(FONTE LA NAZIONE)
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