Affermazioni gravi, prive di ogni fondamento scientifico che non hanno alcuna ragione di esistere poiché si fondano su macroscopici errori di lettura dei dati. E’ quanto fa sapere Sienambiente in merito alle dichiarazioni di Rossano Ercolini relative al termovalorizzatore di Fosci, un impianto previsto da tutte normative vigenti che svolge un ruolo fondamentale per la chiusura del ciclo dei rifiuti e per garantire l’autosufficienza impiantistica alla Provincia di Siena.
Sienambiente, che con i suoi impianti opera nel contesto dell’economia circolare, attraverso il termovalorizzatore rende possibile il recupero di energia dai rifiuti non riutilizzabili e riciclabili fornendo, tutti gli anni, energia elettrica a 50 mila cittadini.
Nelle dichiarazioni di Ercolini sugli organi di stampa remergono evidenti errori di lettura della documentazione che descrivono una visione distorta della realtà. Ercolini, addirittura, indica per errore dati mille volte superiori al valore reale registrato nei documenti ufficiali. Al contrario di quanto viene affermato, l’impianto è riconosciuto dagli enti di controllo e dagli addetti ai lavori come esempio di impianto efficiente e ben gestito. Lo confermano i risultati dei controlli in continuo sulle emissioni, degli autocontrolli eseguiti con laboratori terzi, dei controlli eseguiti da Arpat, i dati registrati dalle centraline ambientali posizionate in prossimità dell’impianto, le campagne periodiche di monitoraggio dei suoli. In nessun caso sono stati riscontrati superamenti dei limiti relativi ai valori medi giornalieri e i valori medi giornalieri misurati sono ampiamente inferiori a tali limiti.
In relazione all’articolo in oggetto segnaliamo, riportandole punto per punto, le gravi inesattezze in esso contenute e la relativa rettifica e spiegazione al fine di fare chiarezza.
Nell’articolo si scrive: “…nel 2013, sul punto di emissione E2, non solo ancora ARPAT riscontrava un 2,4 ng/nmc di diossine, pari a 24 volte il limite consentito (!)…”
Sienambiente. Il valore riscontrato da ARPAT nel 2013 sul punto di emissione E2 era pari a 0.0024 ng/Nm3 (nanogrammi per normal-metro cubo). L’autore, facendo forse confusione con l’unità di misura, indica un valore pari a mille volte il valore realmente misurato, evidenziando un superamento dei limiti in realtà inesistente.
“…ma addirittura sul punto emissivo E3 si registrava 44 mg/nmc di metalli, valore 88 volte più elevato dei limiti di legge per il parametro fissato a 0,5 mg/nmc.”
Il punto di emissione E3 non esiste. Da fine 2012 è in funzione la sola linea 3 con relativo punto di emissione E2. Relativamente ai metalli il valore massimo riscontrato da Arpat nel 2013 è stato pari a 0.048 mg/Nm3 (milligrammi per normal-metro cubo). Anche in questo caso l’autore, facendo forse confusione con l’unità di misura, indica un valore pari a mille volte il valore realmente misurato, evidenziando un superamento dei limiti mai avvenuto.
“…Anche per il cadmio-tallio si sforavano i parametri su tutte le tre prove ARPAT con un picco di 2,4 mg/nmc e cioè 4 volte oltre i limiti di legge (0,05 mg/nmc).”
Relativamente ai metalli il valore massimo riscontrato da Arpat nel 2013 è stato pari a 0.0024 mg/Nm3 (milligrammi per normal-metro cubo). Anche in questo caso l’autore, facendo forse confusione con l’unità di misura, indica un valore pari a mille volte il valore realmente misurato, evidenziando un superamento dei limiti mai avvenuto.
“..nel 2016 l’impianto ha superato ben undici volte i limiti semiorari: dieci volte relativamente al COT (Carbonio Organico Totale) e una per le polveri.”
Nel 2016 l’impianto ha marciato per 317 giorni circa, pari a 15.235 semiore (mezz’ore). Per gli otto parametri normati misurati in continuo, si ha un totale di circa 121.000 semiore registrate. La legge consente nell’anno un numero massimo di 120 superamenti del limite semiorario, pari circa a un superamento ogni mille semiore misurate. Gli undici superamenti indicati sono più di dieci volte inferiori al quantitativo annuale consentito (120). Si evidenzia, inoltre, che in nessun caso sono stati riscontrati superamenti dei limiti relativi ai valori medi giornalieri e i valori medi giornalieri misurati sono ampiamente inferiori a tali limiti.
“Nel 2017 i superamenti delle medie semiorarie sono stati sei..”
Nel 2017 l’impianto ha marciato per 321 giorni circa, pari a 15.432 semiore (mezz’ore). Per gli otto parametri normati misurati in continuo, si ha un totale di circa 123.000 semiore registrate. La legge consente nell’anno un numero massimo di 120 superamenti del limite semiorario, pari circa a un superamento ogni mille semiore misurate. I sei superamenti indicati sono venti volte inferiori al quantitativo annuale consentito (120). Si evidenzia, inoltre, che in nessun caso sono stati riscontrati superamenti dei limiti relativi ai valori medi giornalieri e i valori medi giornalieri misurati sono ampiamente inferiori a tali limiti.
“..l’impianto ha superato varie volte i “livelli di attenzione” nelle emissioni di mercurio.”
Per la grande maggioranza del tempo di marcia delle linee, la presenza di mercurio rilevata nei fumi si attesta su valori prossimi a zero. Sporadicamente vengono riscontrati picchi di concentrazione, ma non si è mai superato il limite di riferimento giornaliero.
“Tutto questo ci rende molto preoccupati per il funzionamento di un impianto che segnala i peggiori livelli emissivi per inceneritori del genere in Toscana.”
Gli Annuari ARPAT dei dati ambientali della Toscana evidenziano gli alti standard gestionali e ambientali conseguiti dall’impianto, in linea con quelli degli altri impianti toscani e spesso superiori. Anche il dipartimento Arpat di Siena ha comunicato (con nota SI.01.11.23/1.58 del 10/10/2018) che: “…tutti i controlli effettuati, hanno evidenziato una corretta gestione dell’impianto, il rispetto dei limiti di emissione imposti in autorizzazione e degli obblighi di autocontrollo e comunicazione”.
Alla luce delle gravi e infondate affermazioni a mezzo stampa e della sciatteria nel parlare del serio lavoro di Sienambiente e di tutti i suoi dipendenti, la Società si riserva di adire le vie legali attraverso azioni dirette alla tutela della propria reputazione.