Con la parola “plastica” non si indica un singolo materiale, ma una famiglia di materiali spesso anche molto differenti fra di loro e con diverse caratteristiche di riciclo. I polimeri che si trovano negli imballaggi in plastica, ad esempio, si possono dividere in ben sette categorie.
Molta di questa plastica inoltre è multistrato, ovvero è formata da più plastiche diverse per garantire migliori performance, ad esempio, di conservazione e protezione. Il Plasmix, ovvero questo insieme di plastiche eterogenee, comporta una maggiore difficoltà di riciclo. Lo stesso discorso vale per la plastica dura, ad esempio quella dei giocattoli, dei contenitori per la conservazione degli alimenti, o ancora quella degli oggetti di design. Per fare un esempio: le cassette in polistirolo (o più tecnicamente polistirene espanso) delle pescherie sono talmente intrise dei fluidi emessi dai prodotti ittici da rendere impossibile ad oggi il loro riciclo. La sfida del futuro va sicuramente in questa direzione, in un’ottica di economia circolare che permetta la riduzione degli scarti e la massimizzazione del riciclo e del recupero di materia.